Oggi parlare di dolore, di sofferenza, di depressione è un tabù.
Nel 2021 devi quasi vergognarti e parlarne sottovoce, perchè tutti dobbiamo essere sorridenti, gioiosi. Ci siamo evoluti verso il benessere sfrenato... per cui, che hai da essere infelice?
Come se essere bulimici fosse un capriccio da Star. "Ma sì sei una che ama mangiare tanto, sei golosa..." NOOOOOO!
E' un problema, un disturbo. Vuoi riempire il vuoto e vuoi proteggerti dall'esterno. Ingurgiti il cibo per costruire un muro intorno a te. Capite? Io sono in analisi da oltre 7 anni (certo non solo per questo... di casini dentro ne abbiamo? a voja!)
So anche che non ve ne frega niente, ma so anche che il mio dolore costringe a guardare il vostro.
Sono stata intervistata da una radio americana per presentare il mio ultimo singolo THE EMPTY FULLNESS.
Mi aspettavo la solita chiacchierata sulla musica in generale, su questo periodo di pandemia, sugli aberranti live in streaming e sui miei gruppi preferiti. Invece no. Sono stata completamente spiazzata dal fatto che la conduttrice era interessata al testo della canzone e quando ho parlato di bulimia, lei mi ha fatto mille domande sul mio disturbo alimentare, entrando nel dettaglio, lasciandomi raccontare, esprimere. Finalmente. E mi ha chiesto come mai in Italia non c'erano articoli che parlavano del brano per quello che realmente è.
Quando dissi la parola bulimia in un'intervista anni fa qui in Italia... gelo in radio. "Suvvia non esageriamo" è stato l'imbarazzato commento di chi conduceva. Eh si perchè la bulimia non è un vezzo. E' dolore. Cazzo ho detto dolore!! Sarò censurata perchè il dolore non è "politically correct". Non ha good vibes.
Per quel che mi riguarda, se io fossi serena non racconterei nulla. Vivrei la mia vita e basta. Non avrei bisogno di soffocare i miei demoni dentro le note, perchè non esisterebbero o comunque non sarebbero così invadenti.. .e ribadisco per quel che mi riguarda.
Ognuno fa arte in modo libero. Per me la musica è una cura e ognuno adotta i colori che meglio esprimono la propria anima. Ed è questa diversità tra artisti che crea Bellezza. Se fossimo tutti a scrivere di amore e gioia, sarebbe tutto estremamente noioso.
Quindi eliminiamo il classico clichè del positivismo forzato.
E comunque termino con una precisazione. Di bulimia soffrono anche le persone adulte. A volte lo si fa da anni e non si dà un nome a questo comportamento. Non si è consapevoli del comportamento. Diventa così un'abitudine essere trasfigurati dal proprio dolore che non ci si fa più caso, anzi diventa il proprio rifugio. Per me è stato fondamentale battezzare il mio dolore, per consapevolizzare, per crescere ed evolvere.
Da adulti la bulimia assume delle pieghe differenti. L'ossessione e il riempimento si manifestano non solo attraverso il cibo, ma tocca anche altre sfere della vita. Perchè non è il cibo che si cerca , ma tutto ciò che sazi la mia rabbiosa fame d'amore, anche solo per un istante.