LA VISION ARTISTICA

LA MIA VISION ARTISTICA


Non mi basto mai, come artista.

Mi scortico la pelle, per mettere nudo ciò che sono e voglio e cercarmi senza fronzoli.

Per restituire a chi ascolta/guarda verità sconvenienti ma condivisibili.

Divergenze/convergenti.

Momenti e spazi “forti” spietati gioiosi, che scardinino il già visto e ogni barriera sclerotica.


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LA VISION ARTISTICA SNAKKIANA
LA VISIONE SNAKKIANA
L'artista

Ho l'urgenza di comunicare con gente vera, che sia fuori dagli schemi e dallo "shitstem".

  1. L'artista crea con il proprio linguaggio personale talvolta simbolico, metaforico, ermetico. Spesso i giochi di immagine impattano in modo più diretto delle parole.
  2. Comunico sogni/visioni, metafore della realtà.
  3. Detesto che l'artista debba autorefenziarsi. Nell'era attuale accade spesso, poiché non esiste più la figura di un agente che lo faccia al suo posto.
  4. Non ricerco la popolarità. Voglio dedicarmi alla creazione e non farmi distrarre da strategie fittizie in cui metto in piazza la mia vita, spesso attraverso la finzione per piacervi o per arrivare al successo. Questo è un ripiego. Non sarei sincera.
  5. L'artista è nel substrato. Scende nel profondo. Del cuore, della società. E' il mantello che ribolle sotto la crosta terrestre.
  6. Mi piace pensare che l'artista abbia costruito i propri valori e ne rimane coerente, pur modificando il linguaggio per trasmetterli. Spesso si confonde l'incoerenza con la facoltà di cambiare. Posso cambiare me stessa. La concezione di alcune cose può evolvere. Se cambio genere e comincio a fare Trap al posto del Rock, non sono incoerente. Semplicemente cambio codice. Ma i miei valori sono sempre gli stessi.
  7. E' bello accogliere l'opera dei propri colleghi. Se una composizione non risuona dentro di noi, non significa che è brutta o priva di valore artistico, semplicemente non fa vibrare le nostre corde o non ci è affine quel linguaggio. Potrebbe essere comunque uno spunto per aprirsi a nuove sonorità/vision.
L'arte
  1. Sento l'arte come una MISSIONE. L'artista è un guerriero comunica le sue visioni/sogni per creare un mondo nuovo insieme al suo pubblico.
  2. Concepisco l'arte come qualcosa di seduttivo. Un gioco che non svela tutto nell'immediato.
  3. Nell'era digitale, i social ad un artista servono a comunicare gli eventi/performance. Possono comunicare degli sprazzi d'arte. Il virtuale non sostituisce MAI il reale. Io NON sono una mera immagine, voglio essere qualcosa in più di un ologramma ("iconoclastia digitale").
  4. L'arte ha altresì una funzione sociale. E' una cura non solo per l'artista, ma anche per chi lo segue. Si cresce insieme.
LET THE RIVER RUN
Lascio scorrere il fiume.
Ogni giorno, mi insegna che non si vince grazie alla prepotenza, ma alla tenacia.
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LA VISIONE DELLA SFERA PERSONALE

Sul piano personale penso che un artista dovrebbe:

  1. Evitare relazioni tossiche e opprimenti
  2. Imparare ad ascoltare. Senza l'ascolto non siamo in connessione con niente.
  3. Ascoltarsi e non rinnegarsi. Non modificare MAI la propria natura per piacere agli altri. Se non piacciamo a qualcuno, in fondo chissenefrega, non è un problema nostro.
  4. Non perdere mai il centro.
  5. Cercare sempre di spostare il punto di vista. Divergere. Accresce intuizione e intelligenza, si trovano soluzioni fuori dall'ordinario.
  6. Cambiare pelle. Non soffermarsi su ciò che si è stati se non lo sentiamo più. E' molto difficile lasciare andare. Ma ci permette di rinascere.
  7. Non categorizzarsi mai. Cercare la collaborazione di nuovi artisti, nuove sonorità, nuove suggestioni che danno nuovi stimoli e permettono ai propri demoni di rigenerarsi.
  8. Conoscere e approfondire le conoscenze scientifiche ed essere aperti nei confronti di culture e visioni differenti. Danno ispirazione e ci permettono un cambiamento evolutivo.
  9. Osare. Andare laddove nessuno osa andare. Memento audere semper!
  10. Non teme la solitudine e il Silenzio. Esse sono le prime forma di ispirazione dell'artista.
  11. Essere cazzoni. Q.B. La leggerezza è importante, ma la cazzonaggine la esprime in modo più potente.
  12. Non chiudersi a nuove esperienze, ascoltando però sempre il proprio Io e non le voci del grillo parlante che non ci rispecchiano.
  13. Assecondare e non temerei nostri demoni. Senza di loro, non saremmo nulla.
  14. La morte è la conclusione del percorso della propria missione. Memento mori. (Mo me lo segno eh?)
  15.  Il funerale è l’ultima opera d’arte dell’artista.
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